Il Burlesque? La mia boccata di aria fresca.

giulia altalena burlesque

Quando mi chiedono cosa sia per me il burlesque, non ci metto tanto a rispondere:

La mia boccata di aria fresca da cui prendere energia per portarla nel quotidiano”.

Mai come quest’anno ne sono così convinta!

Se ripenso all’anno scorso infatti potrei dirvi di aver vissuto una “crisi mistica”, dovuta al mio ingresso nel mondo del lavoro e più in generale in quello degli adulti, ma sono convinta di non essere l’unica e che ci sia qualcun altro tra chi legge ad aver passato la stessa situazione.
Sì perché finché sei una studentessa universitaria, seppur seria e dedita al dovere, la vita trascorre tra qualche crisi di “Oh mio dio non passerò mai questo esame” e “Va beh dai raga andiamo a farci uno spritz che passa la paura”.


Ma quando vieni  catapultata in quella specie di imbuto dove improvvisamente devi assumerti ogni responsabilità di sorta, dove devi essere sempre performante e dove devi rispondere a chi ti impone degli obblighi, non è proprio così semplice; se poi si aggiunge la confusione mentale legata al tuo futuro e la volontà quasi maniacale di voler essere sempre perfetta nel tuo lavoro, è facile intuire che tutte le mie energie erano concentrate per potermi migliorare professionalmente.

Inutile dire che per me il burlesque non era più una priorità insieme a Le Fanfarlo.

Mi sentivo annoiata, demotivata e in alcuni casi perfino infastidita da quella che reputavo essere in quel momento una “perdita di tempo” che non mi permetteva di raggiungere gli obbiettivi professionali che mi ero prefissata; ma cosi facendo, ho capito dopo, mi stavo alienando, senza pensare anche al mio benessere personale.
E si sa, se non si sta prima bene con se stesse è difficile trovare le motivazioni e le energie giuste per poter arrivare dove si vuole. Soprattutto per una persona che di professione si dedica agli altri, credo che questo sia una dogma fondamentale da tenere ben a mente.

Ho passato un lungo periodo di totale apatia ed indecisione sul da farsi, un inno al “vorrei ma non posso”, finché a Settembre dell’anno scorso sono anche arrivata alla decisione di voler abbandonare il burlesque e Le Fanfarlo.
Per fortuna sono state proprio le mie compagne d’avventura che mi hanno frenata dal farlo, prendendomi per mano e aiutandomi a “rifiorire. Per questo non le ringrazierò mai abbastanza.
In quel momento così difficile per me, mi hanno dimostrato che la solidarietà femminile esiste davvero e, quando la si prova sulla propria pelle, è un’esperienza bellissima.

Sì perché al contrario di quello che si pensa, e che spesso purtroppo accade, noi donne sappiamo sostenerci a vicenda con una forza tale che saremmo in grado di sconfiggere la peggiore delle bufere.
Averlo provato sulla mia pelle mi ha fatto sentire più forte e più fiduciosa in me stessa, perché c’era qualcuno che realmente credeva in me, senza aspettative, semplicemente perché ero io.

 

Da lì è stato tutto un susseguirsi di situazioni e ragionamenti personali, che mi hanno fatto riscoprire la bellezza di infilare reggicalze e tacchi una sera a settimana ed essere quella “Gigi Chic” spensierata e allegra, ma allo stesso tempo consapevole di sé, che devo cercare di far vivere anche nella vita di tutti i giorni. Un po’ come quando mi tolgo il reggiseno sul palco e shakero orgogliosa i miei bellissimi pasties rigorosamente fatti a mano. 😛

Adesso penso di poter finalmente affermare di aver ritrovato la motivazione, la voglia di fare e l’entusiasmo che mi hanno caratterizzata il primo anno di burlesque e che mi hanno fatta conoscere al pubblico come quella che “si mangia il palco” (io non me ne rendo conto tuttora, tra l’altro!).

Eh si perché ballare e divertirmi sul palco è per me qualcosa di naturale, che faccio in primis per me stessa e poi per gli altri che, se apprezzano, tanto meglio!

Insomma, in questo periodo specifico della mia vita, dove gli impegni e i ruoli da ricoprire sono tanti e dove nulla è ancora  al suo posto, questo mercoledì sera diventa un momento di totale ossigenazione e libertà.


E, ora che sto recuperando “pezzi di me” che avevo dimenticato per strada, mi sento di ringraziare le mie nuove compagne di corso che, con la loro dolcezza ed empatia, mi hanno accolta tra loro. Si perché non è stato semplice dover abbandonare il gruppo delle mie “Dive”, che per 2 anni è stata la mia seconda famiglia, ma che rimarrà per sempre nel mio cuore. 

Last but not least, un grande grazie va alla super teacher che ha saputo capire e rispettare i miei tempi biblici ma che allo stesso tempo mi ha dato quella scossa che mi ci voleva per smuovermi dall’empasse in cui mi trovavo.
Anche se la prima reazione che ho avuto davanti alla sua “scossa” è stata simile a quella di un gatto a cui hanno pestato la coda, ho capito che a volte serve qualcuno che ti scuota, anche energicamente, per farti tornare in te.
E adesso sono di nuovo io, carica, energica e felice.
Bentornata a me, bentornata Gigì Chic!

Picture of Gigi Chic

Gigi Chic

Inguaribile romantica, amante dell’eleganza, adora sfidarsi cercando esperienze sempre diverse da affrontare, dedita all’aiuto verso l’altro e molto spesso testarda. Nell’ultimo anno alla ricerca di sé stessa e del proprio benessere, trovati anche grazie al fantastico mondo delle piume, paillettes, reggicalze: il Burlesque.

Le Fanfarlo

Abbiamo un cervello e un reggicalze. E non abbiamo paura di usarli. Entrambi.

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