Tre giorni a Disneyland: i sogni sono desideri, a qualsiasi età!

cristina disneyland

Quando, con entusiasmo e fierezza, ho raccontato in giro che in occasione del mio compleanno sarei andata 3 giorni a Disneyland Paris, ho ricevuto in risposta un sacco di “WAO”, ma anche tante occhiate scettiche.

“Vabbè ma un giorno a Parigi ve lo fate?”
No. Vado 3 giorni a Disneyland, vuol dire esattamente quello che ho detto: starò 72 ore dentro il parco di divertimenti più magico del mondo in compagnia di Paperino, Pippo e Topolino.

Qual è il problema?
Forse che, quest’ultimo 20 Dicembre, ho compiuto 29 anni?
Non mi interessa andare a Parigi, non mi importa della Tour Eiffel, io voglio emozionarmi davanti al castello della Bella Addormentata.
Non voglio passeggiare sugli Champs Elysées guardando vetrine dei grandi stilisti, voglio percorrere fino allo sfinimento Main Street e perdermi tra peluches e gadget a Disneyland.

Ed è ESATTAMENTE quello che ho fatto!

Sono stati i 3 giorni più magici della mia vita, il compleanno più bello che potevo passare.
E si, sono tornata bambina!

Io e il mio fidanzato non avevamo 29 anni, in quel luogo non senti e non vedi età intorno a te, perché gli sguardi che incontri girovagando per il parco sono tutti uguali: di felicità e stupore.
Non ci sono differenze di età, razza, lingua, religione o orientamento sessuale: la magia che trasmette questo luogo avvolge chiunque, non puoi rimanerne indenne.

Ho pianto come una ragazzina davanti al Castello, durante lo spettacolo serale: videoproiezioni sulla facciata, giochi acquatici delle fontane, fuochi d’artificio e le canzoni dei classici.
Abbiamo atteso fermi per ore, per poter avere la miglior visuale, e posso affermare senza rimorso che alla fine dello show ciò che mi era rimasto impresso nel cuore aveva ripagato tutto quel freddo che avevano assorbito le mie ossa.

Non ho fatto video, non ne valeva la pena: il momento andava vissuto, gli apparecchi elettronici sono rimasti chiusi nella borsa, i miei occhi hanno registrato meglio di quanto potesse fare qualunque altro dispositivo.

Mi sono persa nel labirinto di Alice, ho sparato con le pistole laser insieme a Buzz Lightyear, navigato sulle acque incontrando Jack Sparrow, ho cantato a squarciagola con Elsa (la mia preferita!!!), sono diventata un topolino e ho girato con Rémy per la cucina, ho salutato Topolino, Minnie, Paperino e mille altri, ho girato per 3 giorni con le orecchie in testa senza timore di essere guardata con occhi strani.

Ho vissuto la mia felicità senza nessun contegno con gli “occhi a cuoricino” accanto al mio compagno di viaggio e vita che ha dimostrato una pazienza che solo i (quasi) 10 anni d’amore potevano concedergli.
E sono tornata a casa con il cuore (e la valigia!) piena di ricordi e felicità di questi 3 giorni a Disneyland, e so che la città di Parigi non mi avrebbe dato tanto: questa sono io.

Io sono quella che ogni volta che passeggia per Corso Vittorio Emanuele II deve entrare al Disney Store, sono quella che quando esce un nuovo film Disney va al cinema, sono quella che ama la magia e sogna ancora perché “i sogni son desideri”.
Ma sono anche la stessa persona che ama anche mettersi i tacchi ed un reggicalze, che ama bere in compagnia e stare con la famiglia e gli amici veri, che ama cucinare e (soprattutto) mangiare!

Sono tutto questo, sono sempre e comunque io sotto ogni aspetto, più o meno serio.

E voglio continuare a vivere la mia vita esattamente com’è, con lo stesso entusiasmo che ha accompagnato i miei passi durante quei 3 incredibili giorni .

Ma soprattutto voglio, nella mia realtà, circondarmi solo di persone che mi rispondano sempre “WAO!”.

Kiki Chocolat

Kiki Chocolat

Sarcasmo, sorriso, libertà, sensualità: Donna. Sulla soglia dei temuti 30, Cristina ha deciso di scegliersi. La "brava ragazza" insicura di sé, timida, amante delle fragole, dei libri e della Disney, inizia il suo percorso alla ricerca "dell'autostima perduta" ricominciando da Lei, con l'aiuto di un nuovo luccicante universo: il Burlesque. Diva per una canzone, Pulcina per la vita.

Le Fanfarlo

Abbiamo un cervello e un reggicalze. E non abbiamo paura di usarli. Entrambi.

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