Il mio primo show di burlesque

show di burlesque

Dopo due lunghi anni di preparazione finalmente, il 19 giugno 2022, è arrivato il momento, il NOSTRO momento: si va in scena!

Siamo pronte, frizzanti, entusiaste, piene di sorrisi e con una voglia infinita di salire sul palco per il nostro primo show di burlesque a fianco della nostra orgogliosa Teacher.

Ma, mentre aspettiamo con pazienza, riempiendo di strass i nostri costumi, un piccolo (non tanto piccolo) disastro si abbatte su di noi, a  soli 3 giorni dal nostro burlesque show: il COVID-19.
Ne avete sentito parlare? Ha deciso di bussare alla porta della nostra Teacher e di alcune Fanfarlo..

È ansia, istantanea. I neuroni vanno in tilt, anche il dettaglio più piccolo si trasforma per me (che vengo amorevolmente soprannominata “Lili Black Ansia”) in qualcosa di tremendamente ingestibile.
È diventato panico anche aver dimenticato la MIA spazzola in Maison il giorno delle prove. Come farò a sistemare i capelli senza quella specifica spazzola?! Tragedia.
(Adesso piantatela di ridere, vi vedo!)

Intanto le ore passano ed è deciso: lo show deve andare avanti. Dobbiamo, tutte, rimboccarci le maniche ed affrontare nel migliore dei modi questa situazione.

Ridefiniamo i ruoli, i passi, la scaletta. Ci incontriamo tre ore e mezza prima dello spettacolo, ma non bastano per riuscire a provare tutte.
La musica non va, ma non ci perdiamo d’animo: telefoni in mano e via ad inseguire – letteralmente – il gruppo di apertura!
Che fatica! Eppure le vedo: nessuna ha perso il sorriso

L’ansia è palpabile, non è più solo mia, è condivisa. Ed è lì che succede un’altra magia: tutte riescono a percepire il sentire delle altre.
La fatica, il timore, il cuore spezzato per la mancanza di Lisa: siamo senza un pezzo ma è proprio per quel pezzo fondamentale che abbiamo deciso di dare il meglio di noi!
Nessuna rimane sorda ad una richiesta di aiuto. Nessuna tiene il muso o pesta i piedi.
Si respira sorellanza, condivisione, coesione. Rimane comunque quell’aria di festa che solo noi Fanfarlo sappiamo. 

Non ce ne rendiamo quasi conto e sono già le 21:30. Il nostro show di burlesque  è iniziato e noi stiamo urlando come delle pazze per incoraggiare il gruppo che ha dato il via alle danze: Le Nappine, che da 6 sono diventate 3. Brutalmente colpite dal covid eppure talmente tanto meravigliose da stregare gli occhi di 200 persone!
Abbiamo aperto con il botto e, poco dopo, un collegamento in streaming ci carica di emozione e commozione: è la nostra Teacher!
Grande, enorme, proiettata sul palco del Lo Stacco. Stiamo saltando e urlando, un coro così forte che sembra un abbraccio, quello che sicuramente tutte le avremmo voluto dare.

 Adesso siamo pronte davvero e Kiki Chocolat (che si è trovata improvvisamente a sostituire la teacher come presentatrice) diventa padrona del palco, prendendo in mano una situazione che avrebbe fatto spavento a chiunque di noi.
Non siamo sole, non lo siamo mai state.

Gli act vanno avanti uno dietro l’altro, tutto fila liscio. Le mie compagne brillano di una luce che non ha niente a che vedere con gli strass e i glitter che hanno sugli occhi: brillano di consapevolezza, di orgoglio, di una potenza interiore che le rende calamite per gli occhi di chiunque.
Il pubblico è ammaliato ed impazzito!

Quando, a chiusura dello show, veniamo chiamate sul palco per i saluti, sfilando coi nostri nomi d’arte, ho il tempo di guardarle tutte e di perdermi nella loro immensa bellezza. Ho la fortuna di raggiungerle per ultima ed è in quel momento che vengo colta da una sensazione meravigliosa: il puzzle è completo.
Siamo tutte sul palco, anche chi non è potuta essere lì con noi.
Siamo il frutto di un lavoro stupendo, siamo un gruppo coeso che non può essere abbattuto da nessun imprevisto, perché siamo guidate da un unico obiettivo: dimostrare che abbiamo un cervello e un reggicalze e non abbiamo paura di usarli. Entrambi. 

Siamo, semplicemente, Le Fanfarlo.

 

Picture of Lili Black Sugar

Lili Black Sugar

Esordisce sul palcoscenico della vita in un fresco 2 Novembre di qualche anno fa. Nata sotto il segno dello scorpione, dominata da Marte e Plutone, il Dio della Guerra e quello dell’Oscurità. E mentre tutto di lei lascia presagire un carattere scontroso, ribelle e instabile, sembra essere invece destinata a portare amore e calore nella vita di chiunque la incontri. Occhi scuri e pelle chiara, siciliana trapiantata e innamorata incurabilmente di Milano. Ama le giornate luminose ma è irrimediabilmente attratta dallo splendore della Luna e delle stelle. Vive una vita di contrasti, in cui la sua musa ispiratrice è l’incarnazione della tempesta e della fierezza che, insanabilmente, fa a pugni con l’insicurezza che spesso la trattiene. Ha scelto di essere una Fanfarlo per spogliarsi come i fiori in autunno, petalo dopo petalo, di tutte le incertezze per poi rivestirsi di piume e fantasia.

Le Fanfarlo

Abbiamo un cervello e un reggicalze. E non abbiamo paura di usarli. Entrambi.

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