Vincere la timidezza grazie al Burlesque.

vania timidezza

“Ma cosa sono quelle foto dove sei tutta carina?”.
Faccio Burlesque!”.
Te? Che diventi rossa se devi parlare con qualcuno che non conosci?”.
“SI”.
“Che bello!”.
“SI”.

Sono proprio io, quella insicura, timida, introversa e con qualche tendenza ossessivo compulsiva
Ho cominciato un percorso che non avrei mai pensato di intraprendere.

Eccomi all’improvviso indossare vestitini e gonne un po’ vintage anche per buttare la spazzatura, dopo aver passato l’adolescenza indossando vestiti maschili oversize.
Sembra quasi incredibile: fino a qualche tempo fa, in quelle rare giornate passate al mare, ero una di quelle persone in pantaloncini e canotta anche in spiaggia. Ora invece mi capita di ritrovarmi in mutande e pasties sopra un palcoscenico.

Ancora non ho capito come sia possibile, ma sono davvero entusiasta di questa cosa, il Burlesque, un mondo che mi affascina, intriga ed attrae, “un’arte che ruba a tutte le arti” che come me “vive di contaminazioni”, una cosa che mi fa sentire una figa, che mi fa sentire impacciata ma allo stesso tempo una persona fiera di se stessa e del suo stile.

Il Burlesque per me è un gran casino di emozioni e sentimenti, ma  nel quale ritrovo il mio spazio e il mio equilibrio e, a volte, quasi me stessa.

Essere sicura, estroversa ed espansiva non è da me, ma ho capito che l’insicurezza, la timidezza e l’introversione sono una parte di me, come lo sono le mie ginocchia, il mio ombelico e le mie labbra.

A volte queste parti di me sono un facile muro dietro il quale nascondersi, a volte sono un ostacolo che può essere anche interessante e stimolante.

Ma io ho trovato qualcosa che mi rende libera, felice, consapevole e, se mi lascio andare, divertita; un qualcosa che mi irrobustisce l’autostima e mi insegna a prendermi e farmi prendere in giro, mi fa sentire femminile, sensuale e spesso mi da anche la possibilità di uccidere qualcuno (*hey, non spaventatevi: uccido solo quando sono sul palcoscenico e tengo una pistola di plastica infilata nel reggicalze ;)).

Io non so se per te sarà la pesca con la mosca, il Wing Chun, la scrittura creativa o il circolo dell’uncinetto, ma ti auguro di trovare qualcosa che ti appassioni davvero, che ti dia la possibilità di essere te stessa/o, o che ti aiuti a trovare anche solo una parte di te.

Io ho trovato il Burlesque e non potrei essere più felice di sentire quel senso di agitazione prima di ogni esibizione, quella voglia di correre a casa e nascondermi sotto alle coperte che, immancabilmente, svanisce nel momento in cui salgo sul palco, e non vorrei essere da nessun’altra parte se non esattamente lì dove sono.

Articolo scritto da SugarShy Killah

Le Fanfarlo

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Le Fanfarlo è una scuola di burlesque, un gruppo di performer, un blog corale di donne che vivono il burlesque non come fine ma come strumento di empowerment femminile

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Abbiamo un cervello e un reggicalze. E non abbiamo paura di usarli. Entrambi.

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